Pesach (פסח), conosciuta anche come Pasqua ebraica, è una delle festività più importanti del calendario ebraico. Celebra la liberazione degli Israeliti dalla schiavitù in Egitto e il loro esodo verso la Terra Promessa, evento narrato nella Torah nel libro dell’Esodo. Oltre al suo significato storico, Pesach è anche una festa agricola, legata alla raccolta del grano e alla primavera, simbolo di rinnovamento e speranza.
Pesach si celebra il 15 di Nisan, il primo mese del calendario ebraico lunisolare, e dura sette giorni in Israele e otto giorni nella diaspora. Le date variano ogni anno nel calendario gregoriano, generalmente cadendo tra marzo e aprile.
Nel 2025, la festività della Pasqua ebraica inizierà al tramonto di sabato 12 aprile e terminerà al calar della notte di domenica 20 aprile. In Israele, la festività si concluderà la sera di sabato 19 aprile. È importante notare che, nel 2025, la vigilia di Pesach coincide con Shabbat (sabato). Questa coincidenza richiede alcune osservanze particolari, poiché la preparazione per il Seder (la cena rituale) deve essere adattata per rispettare le restrizioni dello Shabbat. Ad esempio, la ricerca del chametz (cibi lievitati) viene anticipata al giovedì sera precedente, e il digiuno dei primogeniti, solitamente osservato alla vigilia, viene spostato al giovedì.
Durante il Seder, che si terrà la sera di sabato 12 aprile (e anche la sera di domenica 13 aprile nella diaspora), le famiglie ebraiche si riuniscono per commemorare l’Esodo dall’Egitto, seguendo un ordine rituale stabilito nell’Haggadah. Questo include la narrazione della liberazione, il consumo di cibi simbolici come la matzà (pane azzimo) e le erbe amare, e la recitazione di preghiere e canti tradizionali.
La coincidenza di Pesach con lo Shabbat nel 2025 offre un’opportunità unica per approfondire le tradizioni e le leggi ebraiche, celebrando la liberazione e la fede con un’attenzione particolare alle pratiche rituali che onorano sia lo Shabbat che Pesach.
La festività affonda le radici nella narrazione dell’Esodo. Secondo la Torah, gli Israeliti erano schiavi in Egitto sotto il faraone, finché Dio inviò dieci piaghe per convincerlo a liberarli. La decima piaga, la morte dei primogeniti egiziani, fu l’evento decisivo. Gli Israeliti furono istruiti a marcare gli stipiti delle loro porte con il sangue di un agnello, così l’angelo della morte avrebbe “saltato oltre” (פסח Pesach, che significa “passare oltre”) le loro case.
Dopo questa piaga, il faraone finalmente concesse la libertà agli Israeliti, che lasciarono l’Egitto in fretta, senza avere il tempo di far lievitare il pane. Questo spiega il divieto del chametz (cibi lievitati) e l’uso della matzà (pane azzimo) durante la festività.
E’ quindi una celebrazione della liberazione fisica e spirituale, un ricordo della schiavitù e della redenzione.
Pesach si suddivide in due parti principali:
Il Seder è il momento più importante della celebrazione e si svolge la prima sera (e anche la seconda nella diaspora). È una cena rituale che segue un ordine preciso (seder significa “ordine”) e racconta la storia dell’Esodo attraverso simboli, cibo e preghiere.
L’ordine del Seder è contenuto nell’Haggadah, il testo che narra la liberazione dall’Egitto e guida la cena passo dopo passo.
I momenti chiave del Seder includono:
Durante il Seder, si bevono quattro bicchieri di vino, simbolo delle quattro espressioni di redenzione usate da Dio nell’Esodo.
Ci sono restrizioni alimentari molto rigide. È vietato consumare chametz, ovvero qualsiasi cibo fermentato contenente grano, orzo, segale, avena o farro a contatto con l’acqua per più di 18 minuti.
Gli alimenti principali sono:
In molte comunità ashkenazite si evita anche il consumo di kitniyot (legumi, riso, mais, soia), mentre nelle comunità sefardite sono consentiti.
Pesach è una festa intergenerazionale, e il Seder ha un ruolo educativo fondamentale. La Torah comanda di insegnare ai figli la storia dell’Esodo, ed è per questo che la narrazione viene fatta con un linguaggio accessibile ai bambini.
Per gli adulti, questa festa è un momento di riflessione sulla libertà e sulla responsabilità spirituale, mentre per i bambini è un’esperienza educativa e gioiosa.
Il Pesach è una festa che unisce storia, fede e famiglia, ricordando l’importanza della libertà e della gratitudine. Il suo significato va oltre la semplice commemorazione dell’Esodo: è un invito a riflettere sul valore della redenzione e sul legame tra passato e presente, tra Dio e il popolo ebraico. Con i suoi rituali precisi, i cibi simbolici e il coinvolgimento di tutte le generazioni, Pesach continua a essere una delle celebrazioni più profonde e sentite dell’ebraismo.
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