Bologna è una città dalla storia stratificata, che non ha mai smesso di ricordare il suo passato, anche nei suoi momenti più bui.
Tra i tanti progetti legati alla memoria, uno dei più significativi è stato la costruzione di un Memoriale della Shoah, nato dal desiderio di rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto e di creare uno spazio di riflessione nel cuore della città. L’idea di un Memoriale della Shoah a Bologna ha preso forma ufficialmente nel 2015, quando il Comune ha indetto un bando internazionale per la realizzazione del monumento. La risposta è stata straordinaria: ben 284 progetti da tutto il mondo sono stati presentati per questa iniziativa, segno della grande attenzione e sensibilità verso il tema della memoria.

A guidare la selezione è stata una giuria d’eccezione, presieduta dall’architetto Peter Eisenman, celebre per aver progettato il Memoriale dell’Olocausto di Berlino. L’obiettivo era chiaro: realizzare un’opera che non fosse solo un monumento statico, ma un vero e proprio luogo di riflessione, capace di trasmettere il senso della tragedia vissuta dal popolo ebraico e da tutte le vittime della persecuzione nazifascista.
Il progetto vincitore e la realizzazione
Dopo un’attenta valutazione, la giuria ha scelto il progetto dello studio SET Architects, composto dagli architetti Onorato di Manno, Andrea Tanci, Gianluca Sist, Lorenzo Catena e Chiara Cucina. La loro proposta ha saputo cogliere al meglio il significato profondo del Memoriale, trasformandolo in un’opera simbolica e di forte impatto visivo.
Il Memoriale della Shoah di Bologna è stato ufficialmente inaugurato il 27 gennaio 2016, in occasione della Giornata della Memoria, segnando un momento importante per la città e per la sua comunità.
Dove si trova e com’è fatto
Il memoriale è situato in una posizione strategica: si trova nella piazza tra via Carracci e il ponte Matteotti, vicino all’ingresso della stazione dell’Alta Velocità. La scelta di questo luogo non è casuale, ma richiama la funzione della stazione come punto di partenza per le deportazioni durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’opera è composta da due blocchi d’acciaio alti 10 metri, che si fronteggiano creando una fessura stretta tra di loro. Questo passaggio angusto e opprimente rappresenta il senso di sofferenza, prigionia e isolamento vissuto dai deportati.
Le superfici interne dei due blocchi sono caratterizzate da una griglia di cavità cubiche, che evocano le celle dei deportati nei campi di concentramento. Al contrario, le facciate esterne sono lisce, con leggere sporgenze che delineano il perimetro delle celle interne, creando un effetto visivo che sottolinea il contrasto tra ciò che si vede e ciò che si nasconde.
Un luogo di memoria per le generazioni future
Il Memoriale della Shoah di Bologna non è solo un monumento statico, ma un luogo vivo, dove ogni anno si svolgono cerimonie, eventi e iniziative in occasione del Giorno della Memoria e di altre ricorrenze legate alla storia dell’Olocausto.
Oggi rappresenta un punto di riferimento per la città e per tutti coloro che desiderano fermarsi, riflettere e ricordare. Un’opera semplice ma potente, capace di trasmettere, con il solo linguaggio dell’architettura, l’indicibile sofferenza di un popolo e il dovere collettivo di non dimenticare.