I percettori dell’Assegno di Inclusione, a breve, riceveranno la mensilità di febbraio: in alcuni casi l’importo potrebbe essere più alto.
Fra qualche giorno, l’Inps avvierà l’erogazione della seconda mensilità 2025 dell’Assegno di Inclusione, la misura che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza e rivolta ai soggetti con un reddito non oltre i 10.140 euro e appartenenti ad un nucleo familiare con almeno un membro: disabile, minorenne, over 60 o svantaggiato.

Le date di erogazione sono state già ufficializzate dallo stesso Istituto di previdenza sociale con un messaggio pubblicato sul proprio sito lo scorso 18 dicembre. In particolare, nella nota è stato annunciato il calendario completo dei pagamenti valido per tutto l’anno in corso. A febbraio potrebbe esserci una sorpresa per alcuni beneficiari che potrebbero ricevere un importo più alto, capiamo il motivo e chi sono i percettori interessati.
Assegno di Inclusione, a febbraio alcuni beneficiari potrebbero ricevere gli arretrati
L’Inps ha reso noto il calendario 2025 che indica tutte le date dei pagamenti dell’Assegno di Inclusione, il contributo introdotto a decorrere dal 1° gennaio 2024. Si conoscono, dunque, anche le tempistiche di erogazione di febbraio.

Come si evince dal messaggio Inps, anche a febbraio i pagamenti verranno effettuati in due tranche: la prima sabato 15 per i nuovi beneficiari che non hanno, dunque, mai ricevuto una mensilità; gli altri pagamenti, invece, avverranno giovedì 27 e riguardano i percettori che hanno già usufruito della misura. L’erogazione, come di consueto, verrà effettuata mediante accredito sulla Carta di Inclusione, prepagata rilasciata da Poste Italiane in caso di esito positivo della domanda per l’Assegno di Inclusione.
A febbraio alcuni richiedenti potrebbero ricevere anche un importo superiore rispetto a quello stabilito, in virtù delle mensilità spettanti non erogate dall’Inps. La circostanza riguarderà, come spiega l’Istituto di previdenza sociale in una circolare, solo specifici casi. Nel dettaglio, si tratta dei soggetti che hanno firmato il Pad (Patto di Attivazione Digitale), necessario per la misura, contestualmente alla presentazione della domanda o durante lo stesso mese, ma hanno ricevuto l’esito positivo nel o nei mesi successivi, magari per ritardi o errori nei controlli. In casi simili, il primo pagamento verrà disposto alla prima data utile successiva con la contestuale erogazione delle mensilità precedenti spettanti. Per fare un esempio pratico: se un richiedente ha sottoscritto il Pad e inoltrato la domanda a novembre, ma quest’ultima è stata accettata solo a gennaio, a febbraio riceverà il primo pagamento del contributo e gli arretrati spettanti.