Durante la sua permanenza a Fiume aiutò a salvarsi almeno 5000 persone. Un evento è in programma per ricordare Giovanni Palatucci
I più giovani potrebbero non sapere chi sia ma quello di Giovanni Palatucci è un nome che non dovrebbe essere dimenticato e la cui storia dovrebbe essere ampiamente conosciuta. Nato in provincia di Avellino, nel comune di Montella fu un poliziotto, vice commissario aggiunto di pubblica sicurezza e venne insignito della Mdegalia d’oro al merito civile.
Lavorò inizialmente come addetto all’ufficio stranieri prima di assumere, dal 1944, l’incarico di reggente della Questura di Fiume: pochi mesi dopo venne arrestato dai tedeschi delle SS e venne inviato con il numero 117826 al campo di concentramento di Dachau dove, 78 giorni prima della liberazione dal campo, morì di stenti a soli 36 anni. Ma ancora oggi si parla di lui per il suo incredibile gesto: proprio mentre era questore di Fiume salvò la vita ad almeno, il numero è solo stimato, cinquemila ebrei. Conosciamolo meglio.
Sono trascorsi 80 anni esatti dal giorno della sua morte, avvenuta il 10 febbraio 1945. Ma solo nel 1952 il suo incredibile gesto venne alla luce grazie al racconto dello zio, il vescovo Giuseppe Maria Palatucci, il quale rivelò che il nipote aveva, durante il periodo trascorso a Fiume, tratto in salvo numerosi israeliti. Nel 1990 Palatucci venne nominato, in Israele, Giusto tra le nazioni. Per la Chiesa cattolica è dal 2004 Servo di Dio mentre venne insignito della Medaglia d’oro al merito civile nel 1995 dalla Repubblica italiana.
Iscritto al Partito Fascista nel 1932, nel 43 aderì alla Repubblica Sociale Italiana venendo a conoscenza del terribile impatto sulla popolazione ebraica delle leggi razziali. E decide di creare una strada, mediante una rete di amici, per salvare il maggior numero possibile di ebrei dai campi di sterminio. La Questura di Asti ed il comune di Nizza Monferrato intendono ricordare la sua figura proprio il 10 febbraio alle 11.30.
Nel Giardino dei Giusti è già stato a suo tempo realizzato un pannello illustrativo in sua memoria ed accato ad esso è prevista una cerimonia alla presenza del prefetto di Asti Claudio Ventrice e delle autorità civili e militari del territorio. A seguire è prevista la preghiera recitata dal vescovo di Acqui Terme e da don Augusto Piccoli, cappellano della Polizia di Stato, don Augusto Piccoli. Infine farà seguito un momento di riflessione a cura di Dario Disegni, Presidente della Comunità Ebraica di Torino.
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