É importante non dimenticare l’orrore del genocidio degli ebrei: i dettagli dell’iniziativa che ha coinvolto anche i ragazzi di un liceo
Sono trascorsi ottant’anni dal giorno della liberazione, da parte dell’esercito sovietico, dei campi di concentramento e oggi come in passato ricordare questa importantissima data, il 27 gennaio, è essenziale per non dimenticare. Si è trattato di un momento cruciale per la storia europea.
Il primo passo verso una progressiva trasformazione civile e sociale dopo un periodo buio nel quale disumanità, odio e orrore l’hanno fatta da padroni. In tale contesto un’iniziativa davvero speciale ha coinvolto nelle ultime ore i ragazzi di un liceo che hanno voluto dar forma ad un evento davvero emozionante e toccante. Scopriamo di che cosa si tratta.
Non dimenticare gli orrori dei regimi nazista e fascista è essenziale, ed è importante che anche le nuove generazioni ne siano a conoscenza per mantenere viva la storia e fare in modo che non si ricada nel vortice di disumanità che ha portato al genocidio degli ebrei. A questo hanno ragionato i ragazzi del liceo scientifico Archimede di Acireale nei cui spazi è stata organizzata la mostra “La razza nemica, la propaganda nazista e fascista”. A coordinare il tutto è stato il professor Liddu Blanco che ha supportato i ragazzi nella scelta e selezione di documenti e fotografie da proporre nell’esposizione ma non solo.
I giovani studenti hanno anche realizzato un toccante videoclip con alcune interviste di persone che hanno vissuto quell’epoca buia e che ricordano l’orrore dei campi di tortura. Il professor Mario Pavone, preside dell’Istituto, ha ricordato che “Ottant’anni sono passati da quel giorno, e la memoria non deve essere solo formale ma coscienza e sentimento attuali”. A parlare della mostra ci ha pensato la professoressa Marinella Sciuto sottolineando l’importanza di rinnovare la memoria sul genocidio degli ebrei: “La memoria è sempre attuale – ha specificato – il pensiero che ha portato al genocidio degli ebrei, ma non solo: sinti, omosessuali, slavi, è un meccanismo che può essere ripetuto.
Esposta dal 3 al 7 febbraio, la mostra analizza l’evoluzione dell’antisemitismo focalizzandosi sul ruolo della propaganda nazista e fascista e approfondisce il tema della propaganda antiebraica nelle sue due connotazioni, quella dell’Italia fascista e quella della Germania nazista. Il tutto esponendo documentazione di vario tipo, dalle fotografie all’oggettistica, dai manifesti a riviste e giornali d’epoca fino all’oggettistica.
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